Michelle Hunziker si prepara a tornare sul bancone di Striscia la Notizia da questa sera e si racconta a 360 gradi: dal lavoro alla famiglia ai problemi con il gossip. «Prima non uscivo di casa», confessa in un'intervista al Corriere della Sera. Sul tg satirico di Antonio Ricci e sull'amicizia con Gerry Scotti aggiunge: «Ormai sono 16 o 17 anni, ho perso il conto, è diventata la mia casa, mentre con Gerry c’è una sintonia che ci fa lavorare con la leggerezza nel cuore, ci intendiamo con un’occhiata».
Michelle Hunziker e Gerry Scotti
«Se ho bisogno so che Gerry c’è, la verità è che ci vogliamo bene davvero. Lui è svizzero come me, facciamo a gara a chi arriva prima, è la mia versione maschile: siamo entrambi nazionalpopolari, vicini alla gente, non costruiamo la nostra presenza sull’irraggiungibilità, siamo molto easy», aggiunge la conduttrice. Sulla solarità che la contraddistingue precisa: «Essere solari e positivi non significa non essere profondi. Mi arrabbio, mi intristisco, vivo il dolore e la sofferenza, la malinconia e la nostalgia. Sono come tutti. Nessuno è esente dai tormenti interiori. Però affronto la vita a modo mio, sono affetta da amnesie selettive: le cose brutte le cancello, è la chiave che serve a proteggermi e a salvarmi da tutto quello che la vita mi ha offerto di brutto. Sono così: i ricordi belli li salvo tutti, quelli spiacevoli il mio cervello li elimina... La mia immagine pubblica però non è quella privata: semplicemente ritengo necessario non condividere certi umori per non appesantire la gente con zaini di sofferenza di cui non hanno bisogno».
Michelle Hunziker, gli stereotipi
Spazio anche alla parità di genere per cui ci vorranno almeno due o tre generazioni e agli stereotipi con cui è stata etichettata negli anni: «Oggi si parla di body positive, di bullismo, di discriminazione fisica. Ma la discriminazione fisica è sia quando sei ritenuto troppo bruttino per certi mestieri, sia quando sei troppo bellino per essere considerato intelligente. Io negli anni 90 corrispondevo al cliché, ho dovuto lottare per far capire che volevo essere altro oltre a una bella forma. Sapevo che piaceva che io fossi sexy, ma cercavo sempre di pormi anche in una chiave ironica e autoironica. Il mio obiettivo era non essere una rivale a casa, ma far sentire al pubblico il mio disagio perché non era quella la mia natura: non volevo essere etichettata come una ragazza sexy e basta. Oggi la televisione ha fatto un grande lavoro, ci sono tante conduttrici di successo, più donne che uomini».
Michelle Hunziker bersaglio del gossip
Poi confessa: «Dai 20 ai 30 anni sono stata bersaglio di un gossip molto pesante, molto feroce. Non ero abituata, la vivevo malissimo, mi chiudevo in casa, mi chiedevo se avessero ragione quelli che dicevano che ero una iena ridens. In prima pagina su un giornale titolarono che ero posseduta da Satana, fu la cosa che mi ferì di più, essere trattata come un’indemoniata ai tempi delle streghe medioevali. Gli hater invece non mi fanno male, è gente che vive la propria frustrazione nel rancore, bisogna ignorali».
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