Il grande pubblico la conosce soprattutto per essere stata, nel 2016, una delle concorrenti di Temptation Island insieme al fidanzato Davide Tresse, diventato suo marito due anni più tardi. Ma Georgette Polizzi, stilista (suo è il brand GeorgettePol) e influencer da 600.000 followers, prima di diventare una donna di successo ha dovuto sopportare ingiustizie, maltrattamenti, discriminazioni. Un passato difficile e doloroso che racconta per la prima volta nel libro “I lividi non hanno colore” (Mondadori Electa).
Perché ha scelto questo titolo?
«Perché sulla pelle nera i lividi non si vedono. Però sono segni che il tempo non può cancellare».
La principale responsabile di quei lividi è stata sua madre.
«Sì, mi ha picchiata fin da piccolissima. Adesso ho capito che era malata, ma quando sei bambina non lo capisci, pensi che quella rabbia sia la normalità, che tutti i genitori reagiscono così per punire i figli quando magari rompono qualcosa, credi di meritarle. A 15 anni sono finita in ospedale e mi hanno allontanata da lei: da quel momento sono cresciuta in una Casa famiglia».
Ha subito violenze solo tra le mura domestiche?
«No, per strada i compagni di scuola mi facevano cadere, mi tiravano i sassi in testa per il colore della mia pelle. Erano gli anni Ottanta, il razzismo era tanto. Mi sono resa conto di essere diversa a 6-7 anni, stavo malissimo. Probabilmente da lì nasce la mia voglia di rivalsa, di dimostrare agli altri che sapevo fare le cose come loro e forse ancora meglio di loro».
Pensa che il razzismo sia sparito, da allora?
«No, c’è ancora, ma in maniera velata. Prendere posizione contro il razzismo fa moda, fa tendenza, e credo che tutti i post sulla morte di George Floyd siano state soltanto forme di esibizionismo».
Oggi combatte contro la sclerosi multipla. Cosa vuole dire a chi, come lei, ne è affetto?
«Che bisogna amare la vita e non buttarsi mai giù, perché in questo tipo di malattie i farmaci fanno molto, ma senza la testa non ci si riprende. Io da un giorno all’altro mi sono ritrovata paralizzata, ma con grande impegno e forza di volontà ho ripreso a camminare in quattro mesi. Se ce l’ho fatta io, ce la può fare chiunque».
Che esperienza è stata Temptation Island?
«Una parentesi che mi ha dato la possibilità di farmi conoscere, di questo devo ringraziare quel programma, ma fare televisione non è una cosa a cui penso: io avevo un sogno e l’ho realizzato, ora ho un’azienda con dei dipendenti».
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