Al Bano è amareggiato. In una recente intervista aveva parlato delle sue condizione economiche, ma le cose non sono andate come dovevano: “Provo amarezza, perché non sono stato capito. In un'intervista mi hanno chiesto della mia pensione e io ho risposto la verità”.
Lui ha soltanto risposto alle domande: "Ho una pensione di mille quattrocentosettanta euro al mese - ha spiegato a "DiPiù" - Ma mi hanno dipinto come uno che piange miseria: se così fosse, sarebbe un'offesa ai poveri veri. La verità è che, anche se in questi mesi sono rimasto fermo come cantante per l'epidemia di Coronavirus, io non ho problemi economici anche perché ho le Tenute Al Bano Carrisi, un'azienda che è il mio orgoglio in cui faccio tante cose: coltivo i campi, produco vino e olio, ho un albergo, ho un ristorante. Un tempo la mia azienda si sosteneva anche grazie ai guadagni che facevo con la musica, ma ora cammina benissimo con le sue gambe”.
La sua infatti è un’attività che dà lavoro a molte persone: “Ho ventotto ettari coltivati a ulivi, grazie ai quali produco quarantamila bottiglie di olio d'oliva all'anno. Per il resto, coltivo ortaggi e frutta ma non li vendo: li riservo alla mia tavola ea quella degli ospiti del mio ristorante. Già sui miei terreni ho anche costruito un albergo da cinquanta camere, un ristorante, un campo da tennis, una piscina, una "Spa", cioè un centro benessere con le terme, e un piccolo villaggio con una chiesetta. Ho creato qui anche la mia Casa discografica. E, per seguire questi lavori, ho fatto anche l'architetto e il muratore”.
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