Il patrimonio della cantante Britney Spears resterà sotto la tutela del padre. Una giudice della Los Angeles Superior Court non ha infatti accolto il ricorso di Britney, una settimana dopo la drammatica testimonianza in aula della popstar americana contro il padre, che lo accusava di abusare della sua tutela, costringendola a ritmi di lavoro estenuanti, ad assumere uno psicofarmaco per il disturbo bipolare, il litio, ed imponendole mezzi di contraccezione per non aver altri figli.
Jamie Spears, che ha la tutela legale della figlia dal 2008 a seguito di una serie di gravi esaurimenti nervosi dell'artista, nei giorni scorsi ha presentato a sua volta richiesta al giudice di «indagare la veridicità delle accuse mosse dalla signora Spears» che lui contesta con forza, affermando solo di avere a cuore il bene della figlia. La giudice Brenda Penny non ha accolto la richiesta della 39enne cantante di estromettere del tutto il padre dalla sua tutela legale, ma ha confermato il ruolo della società di sua fiducia Bessemer Trust di co-tutore.
A seguito della sua testimonianza contro il padre in aula, Spears ha ricevuto attestati di sostegno e solidarietà da diverse celebrità, tra le quali la cantante Christina Aguilera, e della sorella, Jamie Lynn Spears. L'attenzione sul caso è stata aumentata anche dal documentario «Framing Britney Spears» ('Come incastrare Britney Spears'), che ha lanciato sui social il movimento #FreeBritney. «Voglio solo indietro la mia vita, sono passati 13 anni ed ormai è abbastanza», ha detto nella drammatica testimonianza la pop star. «Mi sento bullizzata, messa in disparte e lasciata sola - ha aggiunto - sono stanca di sentirmi sola, mi merito di avere gli stessi diritti delle altre persone, avere un bambino, una famiglia, queste cose e molto altro».
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