Mara Venier durante Domenica In ha raccontato la storia di Rocco Casalino, l'ex portavoce di Giuseppe Conte, che ha raccolto la sua vita nell'autobiografia Il Portavoce: «Questo è un libro che piace anche agli intellettuali che mi hanno sempre massacrato, in particolare perchè ho partecipato alla prima edizione de Il Grande Fratello. Sono rimasti sorpresi, pensando che fosse un libro di basso livello. Ho deciso di scrivere questo libro perché sapevo che la mia vita era piena di tematiche importanti, forte, anche il concetto di riscatto. L'inizio è un pugno allo stomaco, l'ho scritto, l'ho riletto e piangevo, l'ho cambiato e mi sembrava falso, quindi sono tornato alla versione originale».
Non un'intervista sulla sfera politica ma su Rocco Casalino: «Di me si sa che ho fatto il Grande Fratello e poi mi sono avvicinato alla politica, ma della mia vita privata si sapeva poco. Tanti dolori e un'infanzia difficile, con mio padre che tornava a casa in Germania e picchiava mia madre. So che porto un dolore nel parlare così di mio padre, ma nel libro si capisce che sono riuscito anche a perdonare mio padre. Ho sempre cercato di raggiungere i miei obiettivi con lo studio. Essere semplificato con delle definizioni, con pregiudizio, prima italiano in Germania, poi quello de Il Grande Fratello, io che ho passato una vita sui libri, volevo raccontare come sono realmente. Sono sempre stato diverso, non ero tedesco, sono gay, mi sentivo sempre al posto sbagliato. Quando sono tornato in Puglia mi sono sentito a casa, ho ritrovato le mie origini».
Non è un libro che parla male del padre, ma un racconto di come la sua vita è cambiata e di come ha superato quei difficili momenti, in cui ha visto la mamma in preda al panico. Nel raccontare quelle forte emozioni la voce di Casalino si spezza: «Avevo dieci anni, vedevo mio padre come un uomo enorme, inavvicinabile, e non poter reagire ti rende un po' succube. Eravamo terrorizzati, avevamo paura di denunciarlo, che se facesse qualcosa di più potevamo morire. A vent'anni, quando è andato via, non avevo più paura. Diverse malattie lo hanno indebolito, abbiamo acquisito più forza, abbiamo cominciato a dire basta. Ho scoperto però l'uomo pentito, quando non era ubriaco. Per mesi non gli parlavo e poi lo perdonavo. L'amore grande della mia vita però è stata mamma. Mamma è tutto. Mi commuove perchè ne ha passate troppe. Ho questo senso forte di protezione. Ha avuto il Covid e una serie di complicazioni, è stato un periodo duro. Quando arrivano a una certa età sembrano dei bambini, è come se fosse la figlia che non ho» ma non riesce ad andare avanti, con la voce rotta dal pianto.
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