La tv italiana piange la scomparsa prematura di Sara Melodia, storico direttore editoriale di Lux Vide e responsabile di produzioni di successo come Don Matteo, Sotto Coperturà, I Medicì, Diavoli e Doc - Nelle tue Mani. Aveva 45 anni ed era a capo di un'altra produzione Rai, la cui uscita è prevista per il 2021: Leonardo. Tutti la conoscevano come «la Regina della Fiction» e vantava un curriculum di elevato spessore: maturità classica - con pieni voti al Parini e laurea con lode all'Università Cattolica; in seguito aveva intrapreso la strada della scrittura per fiction, conseguendo due master. Uno presso l'Università Cattolica di Milano, e un secondo presso la LUMSA di Roma.
Lux Vide, casa di produzione fondata da Ettore Bernabei, ha dato la notizia in queste ore. In Lux Vide sin dal 1999, Sara Melodia aveva maturato una solida esperienza e garantito il suo personale contributo, portando «invenzione creativa e rigore di scrittura». Prima produttore creativo, contribuisce a ideare e realizzare Coco Chanel e Guerra e Pace; poi, dal 2004, opera in qualità di vice direttore del settore sviluppo e produttore creativo.
Ad esprimere vicinanza, nel frattempo, si sono aggiunte personalità di spicco della televisione italiana: l'amministratore delegato di Lux Vide, Luca Bernabei, il presidente della società, Matilde Bernabei, più Elena Sofia Ricci, Raoul Bova, Rocio Munoz Morales, Daniele Liotti, Francesca Chillemi, Giusy Buscemi, Pierpaolo Spollon, Erasmo Genzini, Gianmarco Saurino, Giovanni Scifoni. Moglie di Lorenzo e mamma di tre bambini - Maddalena, Benedetta e Filippo Maria - Sara Melodia era da tempo malata di tumore.
Di seguito il comunicato di Lux Vide: «Cara Sara, alla fine hai ceduto anche tu. Hai lasciato Lux Vide per un posto migliore. Ci avevano provato in tanti a portarti via da noi, gruppi editoriali, produttori. Tutti volevano la Regina della Fiction. Ma tu hai sempre detto no. Non per soldi, non per carriera. Tu sei rimasta per Amore. Amore di quel progetto che era di Ettore Bernabei e adesso è di Luca e Matilde. Sei rimasta per raccontare storie che scaldassero il cuore, per far vivere personaggi che per gli spettatori fossero come buoni amici. Sei rimasta per far sognare. E anche per telefonarci a tarda notte e rimetterci in riga. Hai vissuto mille vite, perché in ogni dama, ogni soldato, in ogni prete in bicicletta o trader di borsa c’era un pezzo di te. Hai scelto luci, capelli, battute. Hai editato pagine di sceneggiatura e tagliato minuti di film. Vedere la luce accesa nel tuo ufficio ci faceva andare a casa tranquilli. Avevamo la migliore, il pezzo unico, il talento che capita una volta in una generazione. Eppure ci hai lasciato. Alla fine hai accettato l’offerta dell’Unico a cui non hai potuto dire di no. Ciao Sara, ci manchi da spezzare il cuore. Per favore, tieni la luce accesa Lassù. La guarderemo e andremo a casa tranquilli, sapendo che tu ci sei. Buon viaggio».
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