Amanda Knox contro il film "Stillwater", diretto da Tom McCarthy che ha esordito al Festival di Cannes. La vicenda è parzialmente ispirata alla sua vicenda da imputata e poi assolta nell'omicidio di Meredith Kercher nel 2007 a Perugia.
«Come pensate - dichiara Amanda nel suo podcast 'Labyrinths'.- che questo possa avere impatto sulla mia reputazione? Continuo a essere accusata di 'sapere qualcosa che non voglio dire', di 'essere coinvolta in qualche modo'».
La pellicola racconta di un lavoratore dell'Oklahoma, interpretato da Matt Damon, che si trasferisce nella città francese di Marsiglia dopo che sua figlia è stata arrestata con l'accusa di omicidio.
Lo stesso regista McCarthy ha ammesso, nei giorni scorsi, in diverse interviste rilasciate ai media americani, di essere rimasto "affascinato" dalla storia di Amanda Knox ma che non ci sarebbero similarità nella sua produzione cinematografica.
La 34enne americana accusa il regista di alimentare teorie cospirazioniste sul caso, seppur non ci fosse l'obbligo di contattarla e chiederle il permesso prima di produrre il film.
«La versione che Tom McCarthy offre di me - dichiara Amanda - è quella colpevole delle cospirazioni da tabloid. Romanzando la mia totale mancanza di coinvolgimento e cancellando il ruolo delle autorità, McCarthy rafforza l'immagine di me come persona colpevole e inaffidabile». E continua sostenendo: «Mi piacerebbe che agli eventi di Perugia ci si riferisse come 'L'uccisione di Meredith Kercher di Rudy Guede', il che mi collocherebbe come la figura periferica che avrei dovuto essere, la compagna di stanza innocente».
Infine, Amanda invita McCarthy e Damon a partecipare al suo podcast 'Labyrinths': «Scommetto che potremmo avere un affascinante scambio sull’identità, sulla percezione pubblica e su chi può sfruttare un nome, un volto e una storia che è entrata nell'immaginazione pubblica».
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