Continuano le indagini sul caso di Dora Lagreca, la giovane 30enne morta cadendo dal quarto piano di una palazzina di Potenza. Se inizialmente non si è esclusa nessuna pista sul caso, compresa quella dell'omicidio, dalle prime risposte dei rilievi dei Ris sembra essere sempre più probabile la tesi dell'incidente, sostenuta da subito dal compagno della vittima.
Gli inquirenti sanno che la sera della morte di Dora lei e il suo fidanzato avevano litigato per motivi legati alla gelosia, come Antonio Capasso ha riferito nel corso della discussione si sarebbe spogliata per fare una doccia e poi si sarebbe affacciata dal balcone scivolando dopo essersi sporta dalla balaustra. Tra la porta finestra e il pavimento c’è un gradino alto circa 30 cm. Dalle immagini girate dagli inquirenti sul balcone, il giorno successivo alla tragedia era sempre presente una pozza d’acqua ristagnante tra la porta finestra ed il parapetto sulla quale la donna sarebbe scivolta.
Ad avvalorare la tesi dell'incidente ci sarebbero anche delle compresse di Dora, medicinali contro le vertigini di cui pare soffrisse da tempo. Non si esclude quindi che a causa dei problemi di udito e delle conseguenti vertigini proprio sul terrazzo bagnato e scivoloso abbia perso l'equilibrio e sia precipitata cercando di aggrapparsi alla balaustra per salvarsi.
Quello che potrebbe fare la differenza nelle indagini resta infatti l'analisi del parapetto sequestrato dai carabinieri. Il tipo di impronte rilevate potrebbe portare la svolta effettiva e anche la chiusura del caso.
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