Il principe Carlo d’Inghilterra, 71 anni, è positivo al coronavirs, “in forma lieve, ma per il resto è in buona salute”. L’erede al trono d’Inghilterra sta trascorrendo il suo auto-isolamento nel castello di Balmoral, assieme alla moglie Camilla, negativa al test. Il comunicato di Clarence house, ieri, ha scatenato il Web: probabile che Carlo sia stato contagiato da un’altra testa coronata - Alberto di Monaco - il 10 marzo a Londra, ma non avrebbe contagiato la Regina, 93 anni, vista l’ultima volta il 12, che “è in ottima salute”, a Windsor.
Ad Antonio Caprarica, a lungo corrispondente Rai da Londra, scrittore e profondo conoscitore della società inglese, abbiamo chiesto come la Gran Bretagna stia vivendo il momento e la notizia.
«Da un punto di vista istituzionale non cambia nulla, la Regina mantiene la pienezza dei suoi poteri. Un’altra cosa sono i doveri di rappresentanza e, considerando la sua età, ed il figlio in isolamento ci sarà ancora un maggior carico di lavoro sulle spalle dei duchi di Cambridge, William e la moglie Kate».
Come risponderà William?
«Bene, sa qual è il suo dovere - a differenza di suo fratello Henry - è competente, serio e attento. La sua figura e quella della moglie Kate oggi sono un punto di riferimento. Mai come in questo momento sembra possibile un doppio salto generazionale. Facendo le corna, William potrebbe trovarsi erede dall’oggi al domani. Non accadrà, ma c’è preoccupazione nell’aria».
Come stanno vivendo il momento gli inglesi?
«In Inghilterra esiste la mistica dell’ora più buia di Churchill (il discorso del premier alla nazione, di fronte all’avanzata nazista, a giugno 1940, ndr). Una mistica che resiste nel subconscio degli inglesi e li tiene emotivamente al riparo dagli choc. Pensano sempre di potercela fare. Anche, in negativo, come l’atteggiamento demenziale di Boris Johnson nei primi giorni».
C’è preoccupazione a Corte?
«Inevitabile, la Regina compirà 94 il 21 aprile, il principe Filippo ne compirà 99. Per Carlo la preoccupazione è doppia, il decorso di questa malattia è carogna, e lui non gode di perfetta salute: ha problemi cardiocircolatori, forse anche ipertensori. Anche se la mia impressione è che il comunicato di Corte sulla sua salute sia arrivato a verifiche già attuate».
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IL GIALLO DELLA MORTE DI FILIPPO
Alla notizia - ufficiale - del contagio del figlio, ieri ha fatto da contrappunto la news - ufficiosa - della morte del principe Filippo, 98 anni, marito della Regina Elisabetta. Una news che circolava da qualche giorno, complici le condizioni non proprio buone del principe consorte - colpito da una brutta sindrome influenzale che l’aveva costretto al ricovero a dicembre - e la sua veneranda età. Tabloid e social network britannici si sono scatenati nelle ore immediatamente successive all’annuncio di positività Covid di Charles, sobillati anche dalla notizia di un possibile messaggio straordinario della Regina sulla Bbc; l’ultima volta era avvenuto nel 2002 per ricordare la madre, morta a 101 anni. Il tam tam di social e tabloid è (quasi) certo: il principe Filippo è morto, la Regina sarebbe costretta al silenzio nell’impossibilità di espletare - in una Gran Bretagna serrata dove non è possibile fare un normale funerale - quelle esquie reali delle quali il consorte (che pure avrebbe richiesto una cerimonia in stile militare) avrebbe diritto.
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