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sabato 10 luglio 2021

Nipoti, ex compagni e figli adottati: a chi andrà l'eredità di Raffaella Carrà?

Raffaella Carrà non si è mai sposata, né ha avuto figli. A chi spetta quindi l'eredità della regina della tv? I suoi parenti più stretti sono i nipoti Matteo e Federica, e a loro potrebbe andare gran parte del patrimonio. Per il resto, secondo altre ipotesi, l'artista potrebbe avere lasciato parte dei suoi beni a Sergio Japino. Ma per le certezze e i dettagli bisognerà aspettare l'apertura del testamento, qualora ci fosse, altrimenti si procederà alla divisione secondo quanto stabilito dal codice civile.

La Carrà si era presa cura dei due nipoti dopo la morte del fratello Renzo a causa di un tumore al cervello, nel 2001. Da allora aveva fatto più da genitore che da zia. "Ha preso il posto di mio padre quando è mancato, ci ha sempre dato il meglio dell’affetto e dell’educazione", aveva confermato Matteo subito dopo la scomparsa della Carrà.

Oltre a Gianni Boncompagni (scomparso nel 2017), l'altro grande amore della sua vita è stato Sergio Japino, con cui, dopo la rottura, è rimasta sempre in ottimi rapporti. E' stato proprio il coreografo e regista ad annunciare al mondo la morte di Raffaella. Ma a beneficiare dei lasciti della Carrà, potrebbero essere anche i diversi bambini che ha adottato a distanza, nel corso della sua vita.

Il patrimonio accumulato nella sua lunga e fortunata carriera comprende anche la lussuosissima villa a tre piani in uno dei quartieri più esclusivi di Roma e due proprietà in Toscana. Si tratta dell'immensa tenuta immersa nel verde del Monte Argentario, dove lei si rifugiava nei momenti di relax, e di un appartamento a Montalcino, in provincia di Siena.

martedì 16 marzo 2021

Enrico Ruggeri e la cocaina: «L'ho provata, non sapevo come spendere soldi. Ne sono uscito per i compagni di merende»

Enrico Ruggeri parla della sua esperienza con la cocaina. Durante gli anni '80 il cantante ha provato la cocaina, per poi fortunatamente abbandonarla velocemente: «L’ho provata – ha raccontato -  da stupido, perché non sapevo come spendere i miei soldi. Ne sono uscito per i compagni di merende…».

ENRICO RUGGERI E LA COCAINA: «L'HO PROVATA, MA I COMPAGNI DI MERENDE...»

Enrico Ruggeri ha parlato della sua esperienza con la cocaina. Oggi, come ha raccontato ad “Anni 20”, condotto da Francesca Parisella su Rai 2, è un grande sportivo che non beve neanche alcolici, anche perché non vuole ingrassare, ma in passato gli anni ’80 hanno favorito una sua incursione nel mondo della cocaina: “Ho provato la cocaina – ha fatto sapere -  da stupido, perché non sapevo come spendere i miei soldi, in un’epoca in cui il mercato era particolarmente florido”.

Le brutte compagnie hanno subito allontanato Enrico Ruggeri dal mondo della cocaina: “Ne sono uscito semplicemente perché la cocaina soprattutto nella Milano degli anni’80 non crea amici ma compagni di merende, per cui memore di quello che mi diceva sempre mio padre: ”cerca di frequentare persone alla tua altezza” e allora mi sono reso conto che non ritenevo  tollerabile che da qualche parte uno che magari era stato mio compagno di merende, in una discoteca alle 3 di notte, potesse dire guardandomi in tv:” Ruggeri è mio amico, ho pippato con lui”. Per me questo pensiero era insopportabile. La vita è una e va spesa bene con persone che meritano…”.

ENRICO RUGGERI E I DANNI DEL COVID

Enrico Ruggeri ha parlato anche del Covid e dei suoi effetti sulla società: “Ho vissuto male la pandemia, come musicista, appartenente a una categoria che è stata dimenticata e umiliata più volte, male come genitore di tre figli, uno se n’è andato in campagna ma gli altri di 15 e 10 anni rientrano in pieno in quella categoria che sta soffrendo e che pagherà a lungo quello che è successo da un anno a questa parte. Quello che noi siamo dipende dalla nostra adolescenza”.