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martedì 5 luglio 2022

Francesca Pascale, venduta la villa che Silvio Berlusconi le regalò: le foto di 'Villa Maria'

Una villa da sogno, immersa nel verde del cuore della Brianza, non lontano da Arcore. Qui Silvio Berlusconi e Francesca Pascale avevano scelto il loro nido d'amore, con l'ex presidente del Consiglio che, ai tempi della relazione con la neo-moglie di Paola Turci, aveva deciso di acquistarla per lei.

Villa Maria, che si trova a Rogoredo di Casatenovo, non lontano da Arcore, per qualche anno ha ospitato Silvio Berlusconi e Francesca Pascale, che si lasciavano andare a lunghe chiacchierate in salotto, davanti ad un grandissimo camino in stile rustico con accanto una mega tv a schermo piatto, posizionata direttamente sul pavimento. E un grande salone che affacciava direttamente sul giardino. Quella villa, però, è stata venduta, come confermato da Lionard, società del real estate di lusso in accordo con la famiglia Berlusconi.

Come scrive Veronica Cursi per Il Messaggero, Francesca Pascale dopo la rottura con Silvio Berlusconi, aveva continuato a vivere a Villa Maria. Poi, dopo qualche tempo, si era trasferita in Toscana iniziando la relazione con Paola Turci. Villa Maria era stata regalata da Berlusconi alla Pascale nel 2015: per la villa da 1.140 metri quadrati, immersa in un parco da oltre 30mila metri quadrati, l'ex premier sborsò 2,5 milioni di euro e Francesca Pascale "coordinò" lavori di ristrutturazione dal valore di quasi 30 milioni. Fu proprio lei ad aprire le porte della sua nuova dimora in un servizio fotografico sul settimanale Gente. «E' il mio castello - dichiarò proprio nel corso di quell'intervista - sentivo il bisogno di un posto speciale per me e per la mia famiglia».

Tutti i dettagli furono decisi da Francesca Pascale. Per gli arredi, scelse scelse colori chiari e divani sinuosi, dalla forma a ferro di cavallo, con tessuti beige e neri, a creare un contrasto; anche il parquet è chiaro, in modo da esaltare la luce naturale e far apparire gli spazi più ampi. Al centro del pavimento, un tappeto in pelliccia bianco. In una stanza mansardata con travi inclinate, poi, era stato ricavato lo studio, arricchito da varie opere d'arte. Senza contare lo splendido giardino all'italiana, in stile tardo-rinascimentale, con spazi divisi da file di alberi e siepi, oppure il sistema di domotica che Francesca Pascale aveva voluto far installare.

«La proprietà, che è stata oggetto di importanti opere di restauro e valorizzazione, è stata gestita da Lionard e, dopo un brevissimo periodo sul mercato, ha trovato immediatamente un acquirente», si legge in una nota. «Sino ad oggi è stato osservato il massimo riserbo sia sulla proprietà che sulla trattativa, nel rispetto della privacy che garantiamo ai nostri clienti - spiega Dimitri Corti, CEO & Founder di Lionard S.p.A - tuttavia, alla luce delle recenti speculazioni rilasciate da soggetti terzi non coinvolti nella negoziazione, abbiamo scelto di derogare al nostro modus operandi per precisare che la villa non è più disponibile sul mercato». Il prezzo di vendita della casa non è stato reso noto, ma probabilmente si tratta di una cifra nettamente superiore ai 2,5 milioni sborsati da Berlusconi per l'acquisto.

mercoledì 7 luglio 2021

Wanda Nara in bikini a Capri, il panorama è mozzafiato

Una vacanza a Capri con le figlie Francesca e Isabella documentata nei minimi dettagli. Wanda Nara non trascura niente, dalla partenza in treno da Milano ai gelati, dalle passeggiate al mercato ai pranzi al ristorante mostra tutto ai follower, comprese le sue curve generose enfatizzate dal bikini giallo che lascia scoperto il lato B.

Adagiata sul lettino della terrazza dell'hotel in cui alloggia, Wanda si gode il panorama mozzafiato dell'isola... ma quello che offre lei ai follower è ancora più strepitoso. Con lo slip a brasiliana e la posa provocante mette in mostra il fondoschiena formoso e tonico e fa salire la temperatura social.

Condividere con i follower il suo lato più sexy le piace parecchio, ma non rinuncia a farsi vedere in versione "mamma modello". Nelle stories si riprende a passeggio per le stradine di Capri insieme alle due figlie avute da Mauro Icardi, tra corse dietro ai piccioni e dolci peccati di gola. La sera è tutta dedicata alla partita della Nazionale Azzurra. "Forza Italia", scrive sventolando la bandiera tricolore, prima di godersi la semifinale seduta con le bambine nel dehor di un ristorante.

sabato 13 febbraio 2021

“Chiara Ferragni ha copiato”, la sentenza del Tribunale di Milano la obbliga al risarcimento

Chiara Ferragni ha copiato  i Moon Boot e dovrà risarcire il gruppo Tecnica. È la decisione del Tribunale di Milano sui suoi “Snow boots”. Nonostante il famoso logo con l'occhio, gli accessori sarebbero una "copia" del prodotto simbolo dell'azienda trevigiana. All'imprenditrice digitale, inoltre, è stato chiesto di ritirare tutte le merci dal mercato. «Due sentenze non fanno giurisprudenza, ma creano un precedente impossibile da ignorare per chiunque pensi ancora di poter copiare la forma del Moon Boot», commenta Alberto Zanatta, presidente di Tecnica Group.

Chiara Ferragni, la sentenza

La sentenza prevede che siano vietate la riproduzione, l’elaborazione, la distribuzione, la vendita, l'esportazione, la pubblicità e l’acquisto di modelli non autorizzati che riproducono le caratteristiche salienti dei Moon Boot®. Mofra Shoes, Diana Srl e Serendipity Srl sono le aziende sotto accusa costrette a ritirare i prodotti. Per l'accaduto è stato imposto anche un risarcimento, ma le cifre saranno concordate tra le parti.  

Chiara Ferragni, l'accusa

Ci sono dei precedenti, come spiega Zanatta: «Abbiamo un’arma forte per difenderci contro i tanti falsi in circolazione. La prima sentenza era del 2016, ma questo passo è importante perché dopo due sentenze è improbabile che qualche giudice decida diversamente. E noi certo non intendiamo smettere di perseguire i concorrenti sleali. Spesso chi crea i falsi conta proprio sulle incertezze e le lungaggini dei tribunali italiani, che scoraggiano chi voglia intraprendere azioni legali a difesa dei propri marchi, ma Tecnica Group ha intrapreso una politica molto rigorosa, e ora guarda anche all’estero. Forti della posizione acquisita in Italia, stiamo lavorando per controbattere i falsi venduti anche in altri Paesi, a cominciare da Francia e Germania in primis».

domenica 29 novembre 2020

Moda, i pantaloni made in Italy che esaltano il lato B: stop alle imitazioni

Concepiti per esaltare le forme del "lato B". Era il 2012 quando sono stati ideati in Italia e lanciati sul mercato i pantaloni in jersey dalle impareggiabili proprietà modellanti. Un'idea rivoluzionaria, che ha avuto ben presto degli imitatori. Con una recente sentenza, l'Alta Corte di Londra ha sancito una nuova violazione del brevetto italiano da parte di un'azienda britannica...

UNA VITTORIA PER L'ITALIA - La vicenda è quella legata a WR.UP®, l'iconico pantalone dall'effetto modellante creato e messo in distribuzione nel 2012 da Carlo Freddi, fondatore di Freddy. Con il diffondersi nella moda dello “shapewear” e le richieste crescenti di modelli che esaltano le forme, il brand ha avuto ben presto degli imitatori. Il marchio italiano si è visto, infatti, coinvolto in una battaglia legale durata due anni con Hugz Clothing, in merito a una linea di jeans firmata dall’azienda inglese. Secondo una sentenza dell’Alta Corte londinese pubblicata il 19 novembre scorso, l’impresa di Liverpool ha cercato di copiare il design del jeans di creazione italiana. E non per la prima volta: le due parti, infatti, avevano risolto un’analoga controversia per un’altra linea lanciata dallo stesso marchio britannico già l’anno precedente. Nella sentenza, il giudice ha anche evidenziato che la gamma Freddy WR.UP® è venduta in più di 40 Paesi, con un volume di vendite globale di quasi 19 milioni di sterline nel 2016.