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lunedì 14 dicembre 2020

Maradona, la storia del suo anello preferito da 250mila euro che ora si trova in un container

Una battaglia annunciata, quella dei familiari di Diego Armando Maradona, per l'eredità del 'Pibe de Oro'. I beni più preziosi sono custoditi in un magazzino di Beccar, nei pressi di Buenos Aires, e includono anche l'anello preferito dell'ex fuoriclasse del Napoli: vale 250mila euro ed ha una storia molto particolare.

L'anello, che Diego Armando Maradona possedeva dal 2018, veniva indossato quotidianamente dal 'Pibe de Oro'. Ora è custodito in un container, dove si ritiene sia presente la maggior parte del patrimonio personale di Maradona. Come riporta anche Mundo Deportivo, all'interno di quel container ci sono oggetti di immenso valore per qualsiasi collezionista: palloni storici, maglie autografate da tanti campioni con cui Maradona aveva giocato o che aveva allenato, una lettera di Fidel Castro e il Pallone di Platino consegnatogli dalla Fifa. Su tutto, però, spicca l'anello, il gioiello preferito in assluto dal 'Pibe de Oro'.

Il valore è di 300mila dollari (circa 250mila euro), ma era la sua vistosità ad aver conquistato Diego Armando Maradona. A regalarlo al 'Pibe de Oro' era stato il proprietario della Dinamo Brest, il club bielorusso di cui Maradona era stato designato, nel luglio 2018, presidente onorario. All'arrivo di Diego Maradona, ovviamente, tutta la città di Brest era impazzita: Maradona fu accolto da uno stadio pieno e in festa, dove era giunto a bordo di una Overcomer Hunta, un mezzo anfibio dotato di serbatoio da 100 litri, telaio in fibra di vetro e una velocità di navigazione in acqua di otto chilometri orari. Tra tutti i regali ricevuti in Bielorussia, però, il più prezioso per Diego Armando Maradona fu proprio quell'anello, così orgogliosamente ostentato in pubblico.

Il resto dei tesori di Diego Armando Maradona, che contiene anche le ricchezze accumulate durante la carriera di allenatore negli Emirati Arabi, si trova nel già menzionato container di Unibox. La sensazione però è che presto quei beni potrebbero cambiare proprietario, ma dipenderà tutto da ciò che decideranno i tribunali.

martedì 1 dicembre 2020

Maradona, Heather Parisi rompe il silenzio dopo un commento: «Amante di gioventù? Mio figlio mi ha chiesto la verità»

Heather Parisi rompe il silenzio sulla morte di Diego Armando Maradona con un post in cui racconta la reazione di suo figlio Dylan Maria a un commento sul suo profilo Instagram. La showgirl, che vive a Hong Kong con suo marito e i figli gemelli di 10 anni, non aveva ancora commentato la morte del Pibe de Oro. Quando entrambi vivevano in Italia le riviste patinate hanno dedicato molto copertine alla loro presunta relazione. Heather Parisi pubblica per intero il commento di un utente dei social con la foto degli occhi di suo figlio per affrontare il concetto della verità. Si tratta del primo post che chiama in causa in qualche modo il campione scomparso. 

«Sarà triste la tua mamma. È morto il suo amante di gioventù Diego Armando Maradona... dille che è inutile bloccare le persone quando dicono la verità... baci... se cerchi su internet trovi le foto del loro flirt... peccato che lui fosse sposato però...», è il commento apparso sul profilo del bambino, coinvolto suo malgrado. Heather Parisi racconta che suo figlio ha letto queste parole e le ha fatto domande sulla verità. 

IL POST «Mio figlio Dylan Maria, di dieci anni, dopo aver letto sul suo profilo Instagram il commento di tale.... è venuto da me e mi ha chiesto: "Mommy, how can you understand when people are telling the truth? (Mamma, come puoi riconoscere quando la gente dice la verità?)".  Ed io: "Sweetie Pie, io diffido da chi si vanta di dire la verità perché è la scusa che gli ignoranti usano per mancanza di immaginazione. La verità, quando esiste una verità, non va mai enunciata, ma va sempre dimostrata. Ma della verità non possiamo mai avere certezza, nemmeno quando la raccontiamo avendola vissuta. La verità è come una coperta che ti lascia scoperti i piedi! Tu la spingi, la tiri per coprirli e lei ti scopre il viso. Non basta mai e alla fine ti tocca decidere cosa sia!», è il racconto di Heather.

«Ciascuno  di noi - continua il post - dovrebbe ricordare che quando interagisce con un bambino è come se scrivesse su un pezzo di carta. C'è chi arricchisce quel "pezzo di carta" con sentimenti positivi e di amore e chi lo imbratta con la peggior perfidia. Credo che non vi siano dubbi a chi tra i due appartiene».

sabato 28 novembre 2020

Carmen Di Pietro e il fotomontaggio di Maradona rimosso: «L’ho pubblicata ingenuamente, ero innamorata di lui»

Il fotomontaggio pubblicato da Carmen Di Pietro su Instagram, che la vedeva a fianco dello scomparso Diego Armando Maradona, ha fatto molto discutere. Carmen Di Pietro dopo le polemiche ha deciso di rimuoverlo e spiega i motivi della particolare dedica social: “L’ho pubblicata ingenuamente, ero innamorata di lui”.

Carmen Di Pietro a seguito della condivisione ha ricevuto anche delle minacce: “L’ho pubblicata ingenuamente, non volevo offendere la memoria di Diego del quale ero innamorata – ha spiegato a “Fanpage.it” -  Ho ricevuto migliaia di critiche e quelle le accetto perché ti fanno pensare. Ma ho ricevuto anche minacce, mi hanno scritto di fare attenzione ai miei figli e di fare attenzione ai napoletani. Per cui, come mi ha insegnato Sandro Paternostro, ho deciso di spegnere la polemica sul nascere".

Di lui era innamorata (“A Diego volevo veramente bene. Ho un ricordo meraviglioso di un uomo che ai miei occhi era bellissimo. Una persona educata e gentile, ero innamorata") e hanno avuto una relazione: “Negli anni ’90 e non l'avevo mai raccontato. Il gossip sulla nostra storia è uscito fuori tre anni fa durante una puntata di Casa Signorini. Ci siamo frequentati per un anno e mezzo o due. Non lo sapeva nessuno, era una storia clandestina, tanto che i nostri incontri avvenivano in hotel”.

giovedì 26 novembre 2020

Raffaella Carrà: «Maradona, amico generoso. Sei sempre vivo nel mio cuore». L'ultimo messaggio per il compleanno

Maradona secondo Raffaella Carrà: «E' l’uomo che mi ha colpito per la sua generosità. Sarebbero troppo lunghi i racconti dei nostri incontri. L’ultima volta che gli ho mandato un messaggio video è stato per il suo compleanno poco tempo fa e so che si è emozionato per la sorpresa. Diego non è morto è sempre vivo in noi che gli vogliamo bene!!!».

Dopo aver affidato a Twitter, ieri, 25 novembre 2020, il suo cordoglio per la morte del Pibe de Oro - "Caro, caro Amico mio soffro tanto e prego, ci hai lasciato troppo presto. Ti voglio bene (anche in spagnolo)" - Raffaella Carrà piange Maradona oggi, 26 novembre, affidando il suo ricordo personale  a Leggo. 

L'anima latina della Carrà e l'amore per l'Italia di Diego hanno fatto sì che l'affetto e la stima tra i due siano sempre state profonde. L'ultimo incontro pubblico è avvenuto nel 1998 durante una puntata record di "Carramba che fortuna", che ebbe come ospite proprio Maradona e che mise di nuovo in contatto - in diretta tv - il campione con il popolo dei tifosi italiani e gli ex compagni di squadra del Napoli.

Una puntata ad alto tasso di emozione, soprattutto per Diego Armando, già passato attraverso le prime traversie e lontano dall'Italia da sette anni. In studio anche la moglie Claudia e le figlie, allora bimbe, Giannina e Dalma.

Morto Maradona. Barbara D'Urso si commuove in diretta: «Ho chiamato il figlio Diego Armando Jr, ma è ricoverato per Covid»

Morto Maradona. Barbara D'Urso si commuove in diretta: «Ho chiamato il figlio Diego Armando Jr, ma è ricoverato per Covid». Pochi minuti fa, la conduttrice di Pomeriggio 5 ha dato la notizia della morte di Diego Armando Maradona, El Pibe de Oro scomparso a 60 anni per un arresto cardiorespiratorio.

Barbara D'Urso, commossa, ha affermato: «Diego Armando Maradona è morto, ce lo ha confermato Cristiana Sinagra, mamma del figlio Diego Armando Junior. Il figlio è una nostra creatura, lo abbiamo aiutato a recuperare il rapporto con il padre». 

La redazione prova a chiamare il figlio, poi Barbara D'Urso dà la notizia: «Diego Armando Junior è ricoverato per Covid. Sua moglie Nunzia è positiva a casa. Sono annientati dal dolore».

Maradona, la camera ardente alla Casa Rosada. Oggi la sepoltura nel cimitero dove sono i genitori

Alle 6.18 locali (le 10.18 italiane) in punto di oggi sono state aperte le porte della camera ardente nella Casa Rosada presidenziale di Buenos Aires dove si trova il feretro che contiene il corpo di Diego Armando Maradona. Numerosi tifosi erano in fila dalla notte. Alla vigilia si parlava di un omaggio che doveva durare 48-72 ore, ma la famiglia ha disposto che l'ingresso delle persone avvenga solo per dieci ore, ossia fino alle 16 (le 20). La salma di Diego Armando Maradona sarà inumata oggi nel cimitero 'Jardin de Bella Vista', dove in passato sono stati sepolti sua madre e suo padre (Dona Tota, morta nel 2011 e don Diego, deceduto nel 2015). Creato negli anni '80, si tratta di un cimitero privato immerso nel verde, a 35 chilometri da Buenos Aires.

L'avvocato accusa: "Lasciato senza cure per 12 ore"

Diego Armando Maradona è stato "lasciato solo per 12 ore" dai sanitari che si sarebbero dovuti occupare di lui. E' l'accusa lanciata dall'avvocato e cognato del campione argentino Matias Morla che posta un duro comunicato su Twitter chiedendo un'indagine approfondita sulla vicenda. "L'ambulanza è arrivata in ritardo di mezz'ora, un'idiozia criminale", attacca ancora il legale che conclude. "Diego è stato un buon figlio, il miglior giocatore del mondo e una persona onesta".

Dopo una lunga attesa all'esterno dell'edificio sulla Plaza de Mayo i visitatori debbono superare i controlli di sicurezza per poter entrare nell'edificio e poi sfilare a qualche metro di distanza dalla bara. La gente può sostare qualche secondo, lanciare fiori, bandiere e magliette, materiale che viene subito raccolto dagli addetti alla sicurezza. La bara, di legno chiaro, è chiusa, coperta da una bandiera argentina, da una maglietta della nazionale con il numero 10 e da un'altra del Boca Juniors. Le tv argentine mostrano la lunga fila delle persone in attesa che alle 7 locali del mattino è di centinaia di metri, prolungandosi fino all'Avenida 9 de Julio.

Subito dopo l'apertura dei cancelli per accedere alla camera ardente dove si trova il feretro di Diego Armando Maradona ci sono stati dei lievi incidenti tra la polizia ed un gruppo di persone che ha tentato di abbattere le barriere di contenimento. Lo riporta l'edizione online del 'Clarin', mentre 'Marca.com' riferisce di scontri tra fan e forze di sicurezza, che avrebbero usato i lacrimogeni.

Nelle ore precedenti all'apertura della camera ardente al pubblico, nella sala dove si trovano i resti di Diego Maradona sono entrati i famigliari (la ex moglie Claudia Villafañe e le figlie Dalma e Giannina) e numerosi calciatori ed amici storici del 'pibe de oro' (Carlos Tevez, Martin Palermo, i membri della nazionale argentina vittoriosa a Messico 1986, e Guillermo Coppola). Nella notte è stata nella sala dove dieci anni fa fu reso l'estremo omaggio all'ex presidente Nestor Kirchner anche l'ultima fidanzata di Maradona, Vernica Ojeda, con il figlio Dieguito Fernando. Secondo il quotidiano Clarin il corpo di Maradona non sarà visibile, per cui la bara sarà chiusa. La famiglia di Maradona non ha fatto richieste particolari per le modalità della cerimonia, si è infine appreso, indicando solo l'utilizzazione di una bandiera argentina vicino o sopra il feretro.

Maradona, Mughini: «Era sfatto e disperato». La Zanzara choc: «Non si può piangere un cocainomane»

Stanno facendo discutere le parole di Giampiero Mughini su Diego Armando Maradona, ieri sera a Stasera Italia, in onda su Rete 4. Ospite della trasmissione di Barbara Palombelli insieme al giornalista Sandro Sabatini e al senatore Gianluigi Paragone, Mughini ha dato il suo parere sul Pibe de Oro, molto diverso da quello più gettonato in queste ore: Maradona, ha detto Mughini «è morto a 60 anni, ma era sfatto, frantumato e disperato da anni».

«Le sue ultime immagini - ha detto Mughini - sono raccapriccianti dal punto di vista umano, e lo dico con commozione. Era un essere sfatto dalle sue abitudini. E d'improvviso lo facciamo santo? Ma no, ma no. Era un grandissimo atleta, un figlio del secolo, drammatico e contraddittorio». Le parole di Mughini hanno ovviamente fatto esplodere la polemica sul web: qualcuno lo difende e gli dà ragione, sostenendo che Maradona non fosse un esempio da seguire per la sua vita sregolata. Ma in tanti lo attaccano, difendendo il diritto di Diego di essere giudicato per ciò che faceva in campo: magie indimenticabili.

"NON SI PUO' PIANGERE UN COCAINOMANE" Ma Mughini non è stato l'unico a usare parole di dubbio gusto sul Pibe de Oro scomparso ieri. Nell'ultima puntata del programma radiofonico 'La zanzara' (Radio 24), condotto da Giuseppe Cruciani con Davide Parenzo, Cruciani ha attribuito la frase «Non si può piangere un cocainomane» sul calciatore scomparso al 'collega' Parenzo, che ha negato però di averla detta, facendo scoppiare un piccolo giallo.

Nel programma Cruciani afferma all'indirizzo di Parenzo: «Tu mi hai detto prima, molto chiaramente, fuori della trasmissione, 'perché emozionarsi così tanto con la morte di una singola persona, muoiono seicento, settecento, ottocento persone al giorno, le persone si stracciano le vesti perché muoiono settecento, ottocento persone e adesso c'è il lutto nazionale. Sai che in Argentina hanno fatto tre giorni di lutto nazionale - me lo hai detto tu - era un cocainomane - me lo hai detto tu - non si può piangere un cocainomane». Parenzo ha risposto «non l'ho mai detto», Cruciani ha insistito: «mi hai detto che era anche uno che ha distrutto la sua vita, non era un esempio, lo hai detto tu».